Fino al 31 Agosto sarà possibile fare un viaggio nella storia del turismo a Sanremo con gli abiti del Museo DAPHNÉ al Forte Santa Tecla

La suggestiva cornice del Forte Santa Tecla accoglie i preziosi abiti originali provenienti del Museo DAPHNÉ della moda e del profumo, che offriranno ai visitatori un escursus sulla moda negli anni d’oro del turismo a Sanremo. Tre suntuose toilette che raccolgono l’evoluzione del modo di vestire delle donne in vacanza in Riviera, dai primi del Novecento agli anni ’70, accompagnati da manifesti, foto e filmati d’epoca.

Il Museo DAPHNÉ di Sanremo per questa occasione è stato invitato a curare una sezione speciale dedicata alla storia della moda, ripercorrendo le abitudini delle Nobildonne durante la Belle Époque con la nascita degli “Abiti Riviera” sfoggiati nelle passeggiate al mare, nei giardini e i Grand Hotel – passando agli anni ruggenti, del Casinò e delle sartorie prestigiose come Jeanne Marguerite e Josephine&Mina – fino alle serate mondane dei Festival della Moda che consacrano la città ad icone fashion dall’eleganza bon ton che nei loro soggiorni a Sanremo si sono affidate all’Atelier Daphné. Gli abiti e gli accessori conservati presso il Museo della Moda e del Profumo della Maison sanremese non sono solo reliquie, ma testimonianze del valore artigiano che ancora oggi si ritrova nelle creazioni di alta moda, perchè l’antico ispira il contemporaneo, conservando il savoir faire ligure.

Una mostra ricca di suggestioni, organizzata da Direzione regionale Musei Liguria e Comune di Sanremo, che nasce dalla collaborazione tra varie Istituzioni e realtà culturali nazionali e territoriali. Si ringraziano i curatori Alberto Parodi, Hilda Ricaldone, la sovrintendente Alessandra Guerrini ed   Elio Marchese per l’ ottimo allestimento.
Le opere esposte provengono inoltre da Museo Collezione Salce Archivio Storico Regione Liguria Archivio storico della pubblicità , Archivio Foto Moreschi , Istituto Luce Cinecittà , Automobile Club Ponente Ligure, Biblioteca Civica “F. Corradi di Sanremo.

Per maggiori informazioni clicca qui